A scuola di educazione alla mondialità nel liceo artistico “S.A. De Castro” di Oristano
Felicia e Camila durante una lezione
Nella settimana precedente le festività natalizie, Camila e Felicia, missionarie a Quartu Sant’Elena, hanno incontrato gli alunni della sezione D del Liceo “S.A. De Castro” di Oristano, in videoconferenza per le restrizioni dovute alla pandemia in corso.
La docente di lettere, prof.ssa Cristina Diana, ha coordinato con il dirigente scolastico e gli altri colleghi, l’intervento di quattro ore in ciascuna classe su Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG), che si inseriscono nell’insegnamento dell’educazione civica, tornato sui banchi di scuola in questo anno scolastico.
Gli argomenti trattati sono stati due:
con la prima si è svolto il percorso” Intrecciamoci”, sul fenomeno migratorio. Ne individua le cause e suggerisce l’integrazione come modalità per affrontare la sfida delle migrazioni, superando i pregiudizi che vengono alimentati così facilmente da un’erronea conoscenza. La testimonianza di Insa, un giovane senegalese che è approdato sulle coste sarde, attraversando il Mediterraneo, è stata per i ragazzi emozionante e suggestiva.
con le altre classi si è trattato il tema dei Cambi climatici, cercando di scorgerne le cause, le conseguenze sulla persona umana, sul creato stesso e sulle vittime della diseguaglianza, quindi i punti di non ritorno individuati dagli scienziati. Infine si sono presentati percorsi di cambiamento adottati dalle Nazioni Unite, con gli obiettivi del millennio dell’Agenda 2030, e quelli che ciascuno può scegliere personalmente.
Insa, giovane senegalese, condivide la sua testimonianza
Ecco alcune riflessioni dei ragazzi ci permettono di cogliere l’esperienza che hanno vissuto:
È stata una tematica coinvolgente, mi ha aperto gli occhi, spesso sono superficiale nel soprassedere.
Ho capito che se voglio cambiare il mondo non devo acconsentire alle mie esigenze, ma essere capace di fare sacrifici.
Invece di buttare la cicca per terra, scelgo di alzarmi e buttarla nel cestino, meglio poi se smettessi di fumare!
M’impegno ad usare di più la bici e a camminare a piedi, piuttosto che usare l’auto
È bello fare qualcosa non solo per noi stessi, ma anche per migliorare l’ambiente e la vita degli altri.
Una docente ha scritto sul suo profilo Facebook un post con una bella sintesi:
Riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero.
Si vada più a piedi e in bici, si prediligano i mezzi pubblici.
Non si compri se non strettamente necessario.
Si comprino vestiti e oggetti usati.
Si risparmi sull’elettricità.
Non si esageri con il riscaldamento, che viviamo in Sardegna non in Groenlandia!
Si vada a prendere l’acqua da bere alle sorgenti e si faccia la scorta nelle bottiglie di vetro.
Si mangi meno carne (questa è tosta per me)
Questi potrebbero essere i nuovi comandamenti.
Questo è essere alla moda oggi.
Cerchiamo di essere più cool, proprio glamour, davvero toghi.
Se avete altri comandamenti da suggerire…
Anche da queste condivisioni si evince l’urgenza di un insegnamento che formi la persona in relazione con gli altri, con le cose, con il mondo. Proprio per questo, come Comunità missionaria, ci sentiamo chiamati ad agire in prima linea offrendo il nostro contributo alla scuola con proposte di educazione alla mondialità per l’insegnamento dell’educazione civica.
I contenuti che proponiamo sono frutto della nostra esperienza maturata vivendo tra i popoli di altre culture, da cui apprendiamo lingua, tradizioni e usi in un processo di accoglienza e integrazione continuo. Un’esperienza spesso sofferta, perché a contatto con le vittime delle ingiustizie prodotte da una diseguaglianza crescente, e forse per questo piena di speranza perché impegnata al cambio, alla crescita, alla promozione, alla difesa dei diritti fondamentali di ogni persona umana.
Sei un dirigente scolastico o un docente interessato ai percorsi di ECG per i tuoi alunni?
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