Povertà e siccità sono i fenomeni che spingono la popolazione etiope a emigrare sia nelle zone interne più ricche che verso i Paesi del Golfo. La Comunità Missionaria di Villaregia svilupperà progetti sociali
Tre missionarie e due missionari della Comunità si stanno preparando per partire e assumere una nuova missione in Etiopia. Tra i principali ambiti di intervento ci sono lo sviluppo sociale e umano della popolazione; l’educazione, l’istruzione; la sicurezza alimentare.
Situata nel Corno D’Africa, l’Etiopia occupa il 174esimo posto su 188 paesi nella classifica dell’Indice di sviluppo umano stilata dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo. È una confederazione di 9 stati regionali, a cui si aggiungono due città autonome (Addis Abeba e Dire Dawa).
Secondo le Nazioni Unite, oltre 80 gruppi etnici risiedono nel paese. Il più grande è l’Oromo, che rappresenta il 32% della popolazione. Quello degli Amhara conta il 28% degli etiopi. I Tigrini e i Somali costituiscono ciascuno il 6,5% della popolazione. Altri nove gruppi etnici hanno 1 milione o più membri.
Per quanto riguarda la religione, circa il 60% degli etiopi è di religione cristiana, di cui la maggior parte appartenente alla Chiesa ortodossa d’Etiopia; il 35% è mussulmano, il 5% si professa animista.
Povertà e disparità. Terra di profonde disuguaglianze e secondo paese più popolato dell’Africa dopo la Nigeria, in Etiopia il 33% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà; il 40% ha meno di 14 anni; l’aspettativa di vita si ferma a 64 anni.
L’incremento demografico, l’indigenza e l’inefficienza del sistema sanitario sono i principali problemi che il Paese deve fronteggiare. Questi generano gravi disagi sociali che coinvolgono soprattutto mamme, bambini e adolescenti e che portano a un’elevata mortalità: ogni 100.000 parti, 412 mamme non sopravvivono; 48 neonati su 1.000 non superano il primo anno di vita, di questi 29 muoiono nel primo mese.
I flussi migratori. L’Etiopia ha registrato a metà del 2017 oltre 830mila sfollati dai paesi vicini; 258mila sono, invece, i migranti che si sono spostati internamente al Paese dal gennaio 2017, secondo i dati diffusi dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).
La pace con l’Eritrea. L’Etiopia vive una stagione di grande rinnovamento e fiducia. Le riforme innescate dal nuovo primo ministro Abiy Ahmed Ali hanno diffuso grande speranza nel Paese. Primo capo del governo di etnia oromo e cristiano di confessione protestante, ha fatto intendere fin dal suo insediamento, di voler riformare profondamente il Paese. A confermare questo vento nuovo che soffia sull’Etiopia, a metà settembre, Ahmed e il presidente eritreo Afewerki hanno ratificato la decisione presa lo scorso luglio di interrompere la guerra in vigore tra i due Paesi da 20 anni, uno dei più lunghi conflitti nel continente africano. La firma di questo accordo ha aperto reali prospettive di pace tra i due Paesi e in tutta la regione.
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