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Bambini sani per un futuro di speranza

Da alcuni mesi nella Comunità di Lima, in Perù, abbiamo avviato un progetto che prevede il monitoraggio e la cura dei bambini affetti dall’anemia 

Il Perù è uno dei paesi dell’America Latina più colpiti dalla pandemia covid-19. Gli effetti sui bambini sono stati pesanti: diminuzione dei servizi sanitari, del cibo, dell’istruzione e della protezione contro la violenza.  

L’anemia, conseguenza diretta della denutrizione, è aumentata tra la popolazione infantile e rappresenta una delle priorità sanitarie del Paese. La carenza di emoglobina ha un impatto negativo sullo sviluppo a tutti i livelli: cognitivo, motorio, emotivo e sociale. 

Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Ong Comivis, nasce per far fronte a questa emergenza e si propone di intercettare i bambini a rischio di anemia provenienti dalle zone più disagiate della missione.  

Vi partecipano tre pediatri, due infermieri, un nutrizionista, un tecnologo medico, due tecnici di laboratorio, un coordinatore delle mense popolari, tre operatrici volontarie a Lima per svolgere il servizio civile con Comivis.         

Margot Castro, coordinatrice del progetto, ci spiega come si sono organizzati: “in ogni zona interessata dedichiamo un giorno per la sensibilizzazione dei cittadini. Le tre giovani italiane del servizio civile trasmettono il messaggio con un altoparlante da un mototaxi e vanno di casa in casa per informare le mamme su quanto sia importante la prevenzione dell’anemia. Il giorno del monitoraggio la mensa popolare della zona si trasforma in presidio sanitario, dove due infermieri e le tre giovani accolgono le mamme e i bambini per il prelievo del sangue”.   

Dopo le lacrime spunta il sorriso” racconta Elisa, una delle operatrici del servizio civile “con un adesivo sulla manina e un palloncino passa tutto! Contenti e con il cerotto sul dito se ne vanno per ritornare il giorno dopo per la consegna dei risultati. Se il bimbo presenta anemia, la mamma è invitata a prenotare le prestazioni mediche: consulenza pediatrica, valutazione nutrizionale, trattamento antiparassitario, vaccini e parte del trattamento farmacologico”. 

In questi primi mesi lo screening è stato eseguito su 324 bambini nelle 17 mense popolari e nei 3 asili visitati. In 61 di loro è stato riscontrato un indice di emoglobina inferiore a 10,9 g/dl.  
L’obiettivo del progetto è quello di curare 300 bambini anemici tra i 6 mesi e gli 8 anni.  

 
Seppure il costo complessivo della cura sia basso, non tutte le mamme prenotano le visite successive. Molto dipende dal consenso dei padri e dalla disponibilità economica familiare. La lotta all’anemia è solo all’inizio! 

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