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Come Gesù Cristo, costretti a fuggire

Per volere di Papa Francesco, l’ultima domenica di settembre viene celebrata in tutta la Chiesa cattolica la Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati. Nel 2020 la data stabilità è il 27 settembre

“Come Gesù Cristo, costretti a fuggire – Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni” è il tema scelto da Papa Francesco per la 106^ Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Una Giornata nella quale la Chiesa vuole rinnovare l’impegno a vivere e trasmettere una sollecita preoccupazione e solidarietà verso quei fratelli e quelle sorelle che si trovano ad affrontare la migrazione come unica alternativa alla situazione di fame, sfruttamento, ingiustizia, guerra… nella quale vivono, nei loro paesi di origine.

Il richiamo agli sfollati interni è un invito esplicito del Papa a far sì che l’emergenza sanitaria che stiamo attraversando, che ha esasperato questo dramma spesso invisibile, non ci porti a dimenticare tante altre emergenze umanitarie che affliggono milioni di persone.

“Come Cristo”: gli sfollati, i profughi, i migranti, dice il Papa, sono nel nostro tempo attuale la presenza viva di Gesù che fu costretto “a fuggire per salvarsi. Nei loro volti siamo chiamati a riconoscere il volto del Cristo affamato, assetato, nudo, malato, forestiero e carcerato che ci interpella (cfr Mt 25,31-46). Se lo riconosciamo, saremo noi a ringraziarlo per averlo potuto incontrare, amare e servire”.


Come Comunità, da alcuni anni siamo impegnati a servizio dei migranti. In modo particolare attraverso l’accoglienza e varie azioni di prossimità a Vedrana (Bo), Nola (Na), Villaregia (Ro), Lonato (Bs), Quartu Sant’Elena (Ca). Un impegno assunto da membri effettivi e volontari, anche in rete con varie associazioni del territorio, per incarnare il carisma missionario che ci caratterizza.

Il Papa nel suo messaggio propone sei coppie di verbi che corrispondono ad azioni molto concrete, legate tra loro in una relazione di causa-effetto”:

  • conoscere per comprendere
  • farsi prossimo per servire
  • ascoltare per riconciliarsi
  • condividere per crescere
  • coinvolgere per promuovere
  • collaborare per costruire

Accogliendo il messaggio del santo padre e la sfida pastorale che ci lancia, nelle sedi italiane della nostra Comunità si terranno varie iniziative volte a sensibilizzare e sensibilizzarci circa la vita di questi fratelli e sorelle, affinché la conoscenza non di un fenomeno, ma della situazione reale di tante persone fortifichi il nostro amore e la nostra prossimità, fatti di ascolto, preghiera, comprensione e servizio concreto, e porti alla condivisione che ci fa crescere nella fraternità e ci fa strumenti di un mondo più giusto.

Carla Volterrani, missionaria


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