Un appello alla consapevolezza e all’azione per il futuro della nostra “casa comune” a un anno dalla pubblicazione della Laudate Deum
La temperatura della Terra, il calore degli oceani e il livello dei mari hanno raggiunto i massimi storici, mentre lo spessore dei ghiacci è ai minimi. È quanto emerge dal rapporto sullo stato del clima del 2024, pubblicato l’8 ottobre sulla rivista Bioscience dalla Oxford University Press. Questo studio dettagliato rivela che 25 dei 35 indicatori vitali del nostro pianeta hanno toccato livelli record o di emergenza.
Nonostante la crescita del 15% delle energie rinnovabili nell’ultimo anno, il consumo di combustibili fossili continua ad aumentare. Questo fenomeno indica che, sebbene si cerchi energia più “pulita”, non si riducono le fonti inquinanti; al contrario, i consumi aumentano, beneficiando una minoranza più agiata e lasciando alle fasce più vulnerabili le conseguenze di un uso eccessivo delle risorse.
A un anno dalla pubblicazione della Laudate Deum, le parole di Papa Francesco risuonano come un richiamo urgente a ripensare il paradigma tecnocratico, che spesso vede nella tecnologia e nell’economia una fonte di verità e progresso autonomo. Come ci ricorda il Papa:
“Da qui si passa facilmente all’idea di una crescita infinita o illimitata, che ha tanto entusiasmato gli economisti, i teorici della finanza e della tecnologia” (LD 20).
La crescita tecnologica ed economica, se non accompagnata da una profonda responsabilità verso il creato, può rivelarsi estremamente pericolosa. A conclusione della Conferenza internazionale sulla biodiversità (COP16) in Colombia, terminate l’1 novembre, e in vista della della Conferenza sul clima (COP29) in Azerbaigian che si aprirà l’11 novembre, ascoltiamo ancora l’appello del Papa:
“Poniamo finalmente termine all’irresponsabile presa in giro che presenta la questione come solo ambientale, “verde”, romantica… si tratta di un problema umano e sociale in senso ampio e a vari livelli. Per questo si richiede un coinvolgimento di tutti… spetta ad ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli” (LD 58).
Come Comunità Missionaria di Villaregia, ci sentiamo chiamati a custodire la speranza e a lavorare per un cambiamento reale, nella convinzione che tutto è dono e che la nostra missione è essere strumenti di comunione con l’intero creato.
A cura della Commissione Ecologia Integrale