Il campus internazionale, organizzato dalla Caritas diocesana di Cagliari, anche quest’anno ha visto la partecipazione di numerosi giovani provenienti da tutta l’Italia e da diversi paesi del mondo
Il campus è arrivato alla sua decima edizione e nasce dal desiderio degli organizzatori di poter offrire ai giovani la possibilità di vivere un’esperienza di mondialità. Quest’anno vi hanno partecipato in tutto 120 ragazzi di 16 nazionalità diverse.
“Oceano di pace” è il titolo che ha accompagnato l’intero progetto perché ogni azione, ogni riflessione aveva come scopo quello di permettere ai giovani di vivere un’esperienza di pace e di essere costruttori di pace. Un leitmotiv che ha accompagnato l’intera settimana articolata in diverse tappe.
Nelle mattinate i giovani si dedicavano al servizio in diverse associazioni del territorio per collaborare attraverso azioni concrete ad un mondo più giusto, più equo, più solidale.
La Comunità Missionaria di Villaregia è una delle associazioni che ha collaborato all’organizzazione del campo ed è stata sede di servizio per cinque giovani, tra questi Annalisa, giovane di Mondragone (CE), era davvero piena di gioia per aver potuto selezionare materiale da inviare in missione e diceva: ho toccato delle cose che andranno a chi ha più bisogno e ne sono davvero felice.
Un momento di riflessione molto speciale è stato vissuto quando i giovani hanno partecipato ad una tavola rotonda sull’ecologia integrale ed hanno potuto fare una passeggiata al parco Molentargius che ospita diverse specie vegetali e animali, tra cui i fenicotteri rosa. Un’opportunità per crescere nella custodia della nostra casa comune.
Nel pomeriggio di venerdì i giovani sono stati invitati a vivere un momento di riconciliazione. Attraverso un gioco di gruppo guidato da Felicia, missionaria della comunità, hanno sperimentato come il segreto della vittoria sia nel guardare l’altro, nel non lasciare indietro nessuno, nel non voler vincere da soli ma incordata.
Collaborazione, inclusione, condivisione, gioco di squadra sono state le parole chiavi di questo pomeriggio terminato con la costruzione di un puzzle che realizzava la parola pace e poi la firma di ciascuno a sigillare che questa si costruisce insieme e a partire dalle nostre relazioni prima ancora che da quelle dei potenti.
Auguriamo a tutti i partecipanti di custodire la ricca esperienza vissuta perché arricchisca le loro vite, soprattutto per coloro i cui paesi stanno vivendo in guerra: la pace sia un’oceano che avvolga tutta l’umanità.