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Relazioni di coppia 2°

La seconda delle tre riflessioni sulla relazione di coppia ci permette di riflettere sulla convergenza: una fatica da affrontare

Divergent o convergent…questo è il problema! Quante coppie soffrono perché “ci vogliamo bene, ci amiamo ma… che fatica capirci!”. Nella coppia è importante conquistare l’abilità della convergenza. Parliamo di abilità, non di miracolo né di fortuna, che è figlia del fato o del destino! Le abilità si conquistano, costano impegno e a volte un po’ di sforzo. In questo caso è frutto soprattutto di una volontà amorosa che cerca la strada della felicità. Procediamo per ordine. Abbiamo detto che prima di tutto si è divergent per diventare convergent, e forse è questo il punto dolens.

Quando è vera, la convergenza ha il suo fondamento nella divergenza, cioè nel fatto che le idee messe sul tavolo della discussione non coincidono ed a volte non si compongono neppure introducendo le migliori doti di negoziazione. Semplicemente si è “divergenti”. Ma stiamo sereni non c’è niente di nuovo sotto il sole! Secondo alcuni studi infatti anche nelle coppie più felici la percentuale di coincidenza nelle idee non supera il 30%! Cioè 70 volte su 100 si è divergenti. Occorre convincerci perciò che è più facile avere idee diverse che uguali. Le cause della divergenza non sono la mancanza di buona volontà o di amore, ma: l’educazione ricevuta, la cultura cui apparteniamo, il temperamento, l’essere uomo e donna, la formazione intellettuale ecc. Dobbiamo ammetterlo, siamo diversi e pensiamo diverso.

Franca e Gianni, volontari della Comunità, nel 50esimo anniversario di matrimonio

Il problema è che quando si è divergenti il confronto, per le condizioni o la situazione in cui si dà, normalmente non è pacifico, ma piuttosto “ruvido” e agitato; è capace di mettere a dura prova la pazienza e, se non si vigila, in un’escalation di “sciabolate”, fa passare da un clima sereno e disteso alla tensione di una vera battaglia che, senza esclusione di colpi, va avanti fino “all’ultimo sangue”, momento in cui nervosi e rattristati ci si allontana spossati.

Come affrontare allora la diversità? Il segreto è saper vivere il “confronto divergente” senza permettergli di trascendere, diventando ciò che in fondo gestisce il rapporto. Occorre in poche parole saper vivere i conflitti. Sappiamo tutti per esperienza che le divergenze non composte o almeno accettate sono poi fonti “non autorizzate” di distanze che se non sanate a tempo, pur restando nell’ombra per giorni, per settimane o per mesi, possono diventare ospiti indesiderati nei momenti meno opportuni, protagoniste non gradite di scenari non previsti, intruse capaci di condizionare il rapporto fino a volte a deteriorarlo inesorabilmente.

Senza la capacità di gestire i conflitti il confronto non dico sereno ma almeno rispettoso e serio fra due partners che vogliono uno scambio di idee e di punti di vista, sarà per la maggior parte delle coppie, solo un pio desiderio e per i credenti l’oggetto delle nostre richieste quotidiane all’Altissimo.

Alessio e Paola, durante un incontro mensile del GimVi coppie

Entrare in un conflitto significa permettere a due idee divergenti di entrare in rotta di collisione. Anche qui i dati che ci forniscono studi di autori importanti nel campo della relazione fra coniugi ci rasserenano sulla “normalità” di tali situazioni; affermano infatti che il 69% dei conflitti tra le coppie si consumano sullo stesso argomento. Cioè “hanno acquistato nuovi abiti, cambiato pettinatura, acquistato (o perso) peso e rughe, ma continuano a litigare sulle stesse cose…”. Ciò che sorprende è che successivamente l’autore afferma che “nonostante le divergenze, ci sono coppie molto soddisfatte del loro matrimonio perché hanno trovato un sistema per gestire questi problemi inaspettati in modo da non esserne sopraffatte. Hanno imparato a dare loro un giusto valore e addirittura a scherzarci sopra”[1].

“…non è necessario risolvere tutti i conflitti coniugali perché il vostro matrimonio prosperi…I problemi sono inevitabili in un rapporto esattamente come lo sono le malattie croniche quando si invecchia…non li amiamo questi problemi ma siamo in grado di affrontarli, di evitare situazioni che li facciano precipitare e di sviluppare strategie ed abitudini che contribuiscano alla convivenza pacifica. Il successo di un matrimonio si misura dalla capacità di affrontare i problemi sapendo di potervi convivere…Nei matrimoni instabili problemi permanenti uccidono il rapporto. Invece di affrontare il problema in modo efficace i due della coppia si bloccano su di esso. Ne parlano in continuazione. Non fanno che tornare sugli stessi argomenti. Dal momento che non riescono a progredire si sentono sempre più feriti, frustrati e rifiutati”[2].

Non pretendiamo di dare la ricetta per la soluzione dei conflitti in una coppia nello spazio di un breve articolo. Ci basta dire che le divergenze sono normali e i conflitti sono “pane di tutti i giorni” in tutti gli ambiti relazionali, con maggior ragione in una convivenza come quella di una coppia. Ma, con la stessa forza possiamo dire che ci sono strade per affrontarli e, se si è convinti che la convergenza è la via per la felicità, si è capaci di farlo con successo.

Il prossimo passo sarà capire l’importanza di dare al proprio partner il permesso di influenzarci. Alla prossima!

[1] John Gottman con Nan Silver, “Intelligenza emotiva per la coppia”, Bur psicologia Rizzoli, pag. 135.

[2] Ibidem pag. 137.

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