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Gesù ha letto i nostri cuori

La storia di Caterina e Stefano, due giovani innamorati che durante la Giornata Mondiale della Gioventù
di Cracovia hanno capito quale era il disegno del Signore per loro

Siamo Caterina e Stefano, membri della Comunità Missionaria di Roma, e vorremmo raccontarvi un pezzo importante del nostro cammino insieme! Ci siamo conosciuti allo Jeshua nel 2013, dove Stefano era uno dei giovani dell’equipe che organizzava il weekend di spiritualità e io una new entry in Comunità. Dopo un po’ di diffidenza iniziale, abbiamo scoperto che i nostri cammini si assomigliavano molto, soprattutto per un desiderio che abitava i nostri cuori: costruire una famiglia cristiana, sul modello di Maria e Giuseppe. Così pian piano ci siamo conosciuti, desiderati, amati e poi stupiti di come i nostri sogni stavano iniziando già a realizzarsi.

Nel 2016 con la Diocesi di Viterbo abbiamo partecipato alla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia, la prima del pontificato di Papa Francesco. Abbiamo preparato lo zaino e siamo partiti all’avventura! Durante questi eventi all’inizio tutto sembra complicato: il caldo, la difficoltà a reperire cibo, la perenne mancanza di acqua e ripeti a te stesso: “ma chi me lo ha fatto fare?”.

Insomma, la fatica di adattarsi si fa sentire fin da subito. Poi però accade qualcosa: si giunge alla spianata. Quando siamo arrivati al Campus Misericordiae per la veglia con il pontefice, ci siamo sistemati con tutto l’occorrente possibile (addirittura un materasso gonfiabile e una pompa elettrica). Arrivata la sera, tutta la fatica e la stanchezza erano già sparite. Ognuno di noi aveva un lume acceso tra le mani e la voce del Papa risuonava come un eco dentro noi:

Nella vita c’è un’altra paralisi ancora più pericolosa e spesso difficile da identificare, e che ci costa molto riconoscere. Mi piace chiamarla la paralisi che nasce quando si confonde la FELICITÀ con un divano / KANAPA! Sì, credere che per essere felici abbiamo bisogno di un buon divano. Un divano che ci aiuti a stare comodi, tranquilli, ben sicuri. (…) Sicuramente, per molti è più facile e vantaggioso avere dei giovani imbambolati e intontiti che confondono la felicità con un divano; per molti questo risulta più conveniente che avere giovani svegli, desiderosi di rispondere, di rispondere al sogno di Dio e a tutte le aspirazioni del cuore. Voi, vi domando, domando a voi: volete essere giovani addormentati, imbambolati, intontiti? Volete che altri decidano il futuro per voi? Volete essere svegli? Volete lottare per il vostro futuro?”.

L’esortazione a lasciar perdere le comodità e le sicurezze è stata così forte che ci siamo guardati tra noi e… abbiamo visto 2 sciocchi! Avevamo uno zaino pronto sì, ma non ci sarebbero servite tutte quelle cose per la vita che ci attendeva. Attraverso le parole di Papa Francesco, il Signore ci stava chiedendo qualcosa di più di sentirci preparati. Quella sera abbiamo capito che, se volevamo realmente diventare come Maria e Giuseppe, avremmo dovuto innanzitutto parlare di matrimonio, ovvero di presentarci davanti a Dio non più come Caterina e Stefano, ma come una cosa sola con un progetto comune, fatto di scomodità, di accettazione, di strade brulle e a volte angustie, ma al fianco sempre di Gesù.

La parola che suggellò questa riflessione fu quella che accompagnò tutta la GMG: misericordia, dal latino misereor cordis, utilizzata nel Vangelo quando Gesù si avvicina a chi ha bisogno, quando Egli si fa vicino al cuore dell’uomo e ne legge i bisogni reali! Ecco, in quei giorni a Cracovia Gesù ha letto i nostri cuori, li ha accarezzati e ci ha proposto questo: per realizzare i vostri sogni dovete uscire dalle vostre comodità e seguirmi, perché Io sono tutto ciò che vi occorre.

E così abbiamo fatto. Ci siamo messi in cammino verso il matrimonio, lasciato entrambi le nostre case di origine, avuto due figli splendidi e affrontato la malattia. Non ci sentiamo comodi a volte, abitiamo in una casa piccola per quattro persone, ma accomodati in Dio sì, sempre! L’inno della GMG è poi diventato anche il canto finale del nostro matrimonio, a suggellare questo proposito che è nato come una scintilla nei nostri cuori!

Ringraziamo con gioia la Comunità missionaria che continua a prendersi cura di questo amore tra di noi, con il GimVi Coppie. E, soprattutto, ringraziamo Dio per farci scegliere ogni giorno la parte più scomoda”!

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