L’anello che ho tolto e la gioia che ho trovato: Solange Aragão racconta la sua esperienza di conversione nella missione di Sergipe
Tutto è iniziato quando il parroco mi ha invitata a partecipare a un incontro di preparazione al progetto di missione diocesano. Il titolo della serata aveva attratto la mia attenzione: “Per una Chiesa sinodale e missionaria”.
Ho accettato l’invito, curiosa di comprendere e vivere un nuovo modo di essere chiesa. Non credevo che l’adesione alle differenti attività avesse potuto incidere tanto profondamente nella mia vita, ma la trasformazione è avvenuta in modo naturale ma inesorabile.
L’incontro con la missione ha avuto la capacità di infrangere la mia autoreferenzialità di donna vanitosa, che portava a ogni dito costosi anelli d’oro. Ho iniziato a vedere il mio cammino cristiano con occhi nuovi, ho smesso di volgere il mio sguardo allo specchio e l’ho rivolto alla finestra aperta. Ho visto gli altri, i loro desideri, bisogni e speranze. I miei eccessi hanno iniziato a pesarmi sempre di più e man mano a scendere i gradini nella mia scala di valori. Oggi mi sento felice senza oro e vestiti di marca: la mia esistenza ha acquistato un senso e un sapore nuovo.
Ogni attività del progetto missionario mi ha trasformato e plasmato. Ho incontrato persone che non si limitano a parlare di Gesù, ma vivono i suoi insegnamenti. Questo processo di conversione missionaria ha fatto crescere in me la consapevolezza di appartenere a Cristo, di essere stata amata da Lui, chiamata per nome ed inviata ad annunciare la sua Parola. È questa consapevolezza che mi permette di vivere la missione con gioia, coraggio e fedeltà.
Frequentando la scuola della missione, ho imparato a consultare i documenti della Chiesa, in essi trovo i fondamenti della missione che mi aiutano a scegliere delle priorità per la mia vita, in sintonia con il progetto missionario. Così Papa Francesco mi ha insegnato che “la causa missionaria deve essere la prima di tutte le cause” e risuonano spesso in me le parole di San Paolo:
“Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1Cor 9,16)
Se il tuo cuore si innamora della missione, i tuoi piedi camminano: è inevitabile! Cuori ardenti, piedi in cammino, questo è il mio motto.
Solange Aragão
Il progetto missionario “Andate e fate discepoli”, nella Diocesi di Proprià, Stato brasiliano del Sergipe, è nato da un incontro speciale: il desiderio del vescovo di Proprià, Dom Vitor Agnaldo de Menezes, di infondere uno spirito missionario in tutta la diocesi e la vocazione della Comunità Missionaria di portare la luce del Vangelo sempre più lontano. Nel 2022, dopo un tempo di ascolto e discernimento, abbiamo accolto con entusiasmo l’invito a far parte di questa straordinaria missione.
Così, un gruppo di missionari delle comunità di Belo Horizonte e San Paolo sono arrivati nel Sergipe, il più piccolo stato del nord-est brasiliano, per accompagnare la diocesi in questo cammino di quattro anni: un’opportunità preziosa per seminare speranza e amore, per costruire ponti e creare nuove comunità di fede.