Il corpo, tempio dello Spirito: il messaggio di Maria. Un invito a riscoprire il valore del corpo alla luce della fede
Con la Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus” (1.11.1950) Papa Pio XII proclamò:
«[…] noi pronunciamo, dichiariamo e definiamo come un DOGMA divinamente rivelato: che l’Immacolata Madre di Dio, la sempre Vergine Maria, avendo completato il corso della sua vita terrena, fu assunta in corpo e anima nella gloria celeste».
Una straordinaria verità di fede, che definisce la conclusione gloriosa della vita di Maria. Sappiamo che la grazia perfeziona la natura; e che la gloria perfeziona la grazia: così Maria raggiunse la perfezione nella gloria celeste. Questo, come Chiesa, celebriamo ogni anno il 15 agosto.
Quando lo medito, questo dogma mi porta a considerare la glorificazione in pienezza di Maria (assunta in anima e corpo) quasi come l’epilogo naturale della glorificazione da lei riservata al suo Dio: con l’anima, con l’offerta totale di sé, con un “Sì” senza riserve, ma anche – anche – con il corpo, originariamente consegnato con docilità al progetto salvifico del Padre, custodito poi in integrità e immacolatezza, messo sempre a servizio del bene.
Considerato che, come attesta la Parola, il corpo è “tempio dello Spirito Santo” (1Cor 6,19), suo santuario, Maria ne è stata custode esemplare, riuscendo ad armonizzare adeguatamente le due dimensioni proprie dell’essere umano: quella spirituale e quella corporea.
E il pensiero non può non spostarsi a un certo tipo di visione del corpo – peraltro molto diffusa – che la società attuale ci presenta. E che evidenzia una enorme incoerenza: da una parte, il corpo (considerato come mero aspetto fisico esteriore) è sempre più oggetto di preoccupazioni, di cure costose, trattamenti estetici, di interventi intesi a modifiche e rifacimenti, allungamenti, stiramenti, piercing, tatuaggi, lenti a contatto colorate e chi più ne ha ne metta. Dall’altra parte, invece, un vero e proprio scempio del corpo (proprio o altrui):
– corpi straziati da abusi e violenze di ogni genere
– corpi mercificati
– corpi sviliti e ridotti a fare pubblicità a prodotti mediocri
– corpi esibiti per provocazione o attrazione
– corpi oggetto di autolesionismo, spinto in alcuni casi sino al suicidio
– corpi che si prostituiscono
– corpi sottoposti alla tratta umana
– corpi di poveri per fornire “pezzi di ricambio” ai ricchi
– corpi svenduti al primo arrivato
– corpi di neonati buttati nell’immondizia
– corpi sfruttati per lavori in nero, pesanti e sottopagati
– corpi (spesso di persone ‘di famiglia’) trucidati per quattro soldi o per motivi insulsi.
Ecco Maria, l’Assunta in anima e corpo, a ricordarci ciò a cui siamo, invece, chiamati; ciò per cui siamo stati creati; ciò che lei ha personalmente vissuto:
Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo (1Cor 6,19-20).
Michele D’Eliseo