La tematica proposta il 28 maggio nel ciclo di incontri “Politica e Vangelo” riguarda l’interessante, ma poco conosciuto, mondo del rapporto tra etica e intelligenza artificiale
Annamaria Amarante, missionaria della nostra Comunità, e l’ingegnere biomedico Angelo Davalli, si sono alternati in un fitto dialogo tra la prospettiva scientifica e l’etica dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Davalli ha fatto emergere come alla robotica oggi vengono affidati compiti noiosi, pesanti e ripetitivi, o compiti nei quali occorre superare il limite dell’uomo, come nelle dotazioni robotiche dei super soldati. Allo stesso tempo tutte queste possibilità aprono una grande domanda di senso alla quale ha tentato di rispondere Annamaria Amarante, affrontando il medesimo tema dal punto di vista etico.
La responsabile dell’ufficio progetti della Comunità ha fatto notare come un giusto utilizzo di queste tecnologie è positivo se contribuisce allo sviluppo integrale dell’uomo e di tutti i popoli, per un benessere globale. Due i rischi: quello del delirio del superamento deI limite, che tende ad eliminare la fragilità dell’uomo riducendo i margini di errori allo zero, e il rischio dell’iniqua distribuzione delle risorse tecnologiche, sottolineando ulteriormente il già esistente divario tra i ricchi del mondo e i fratelli più poveri.
Incontro davvero interessante, dal contenuto capace di suscitare numerose domande, perché ci pone davanti al nostro rapporto con il limite che ci abita e alla fiducia nell’unicità creativa dell’uomo che nessuna intelligenza artificiale può ancora evocare.