“Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato. Voci dal Sudan” è il titolo dell’incontro promosso dal Centro missionario diocesano di Bologna mercoledì 1 dicembre nella sala ottagonale del Comune di Budrio
P. Giuseppe Cavallini, direttore di Nigrizia, Amr Ali Elsadig Onsa, rifugiato e attivista politico e Linda Maisha, moderatrice, hanno aiutato il numeroso pubblico a penetrare nella complessa realtà di questo Paese in lotta per la libertà e la giustizia.
La ripresa del potere da parte dei militari, avvenuta il mese scorso, ha infatti bloccato repentinamente il processo di democratizzazione delle istituzioni iniziato L’11 aprile 2019, con la deposizione non violenta del feroce dittatore Omar al-Bashir da 30 al potere.
Sono in particolare le nuove generazioni le protagoniste di questa rivoluzione. I giovani che non temono di manifestare la loro volontà in maniera pacifica contro un esercito violento e aggressivo che non intende rinunciare ad un ruolo attivo nella politica, diventata ormai un ombrello per proteggere i propri privilegi economici.
Amr, Linda e p. Giuseppe hanno dato voce alla speranza, la forza, la perseveranza, l’unità e la determinazione di questo popolo impegnato in un braccio di ferro impari. Ma, sottolinea Amr, “ciò che uccide non sono le pallottole ma il silenzio”. Amr ha strappato un applauso quando ha manifestato il suo sogno, una volta laureato in economia, di rientrare nel suo Paese per contribuire alla sua rinascita. Il popolo sudanese continua la sua lotta.