fbpx

La fede vissuta in famiglia

In questo tempo di distanziamento sociale dovuto al Coronavirus, dove tanti aspetti della nostra vita si sono modificati, condividiamo testimonianze di coppie che vivono l’esperienza di fede e di preghiera in famiglia

CHIAMATI DA DIO
Nella loro quotidianità Sara e Amerigo si sentono chiamati da Dio per essere il suo volto che raggiunge gli ultimi

Ciao siamo Sara ed Amerigo, sposati da 4 anni e per ora non abbiamo figli naturali.

In questo ultimo anno abbiamo però avuto la gioia di accogliere un bambino in affido offrendo l’amore materno e paterno che abbiamo. La quarantena è stata molto faticosa perché ci ha tenuto lontano da questo bambino che amiamo e che sentiamo parte della nostra famiglia. Certo la tecnologia ci è venuta in aiuto e abbiamo escogitato giochi e stratagemmi per sentirci vicini anche a distanza.

In questo periodo di pandemia ci siamo riscoperti moltissimo come coppia. Abbiamo avuto modo di riflettere su noi stessi e soprattutto su come continuare ad improntare la vita con tutte le sue difficoltà. Abbiamo fatto una lunga riflessione e questa ci ha confermati nelle nostre scelte e ci ha portati ad aprirci nuovamente al bene del prossimo e soprattutto a metterci a disposizione.

In questo periodo difficile non vi nascondiamo le nostre paure perché ci sono stati cambiamenti importanti.  Amerigo da alcuni anni lavora come operaio metalmeccanico.  La direzione ha chiesto alcuni volontari perché volevano iniziare la produzione di respiratori polmonari di cui c’era molto bisogno. L’abbiamo vista come una chiamata di DIO perché solo Lui ci conosce nel profondo e mette sul cammino scelte di vita importanti e risponde ai nostri desideri.

Abbiamo riscoperto tantissimo il dono della preghiera prima di andare a letto proprio perché, visto il periodo, sentivamo il bisogno di ringraziare il Signore per la grazia che ci donava ogni giorno, per la gioia di ogni alba e di ogni tramonto. Come moglie ho accompagnato Amerigo in questo ruolo difficile ma allo stesso tempo pieno di mille emozioni: non vi nascondiamo che la sera mentre recitavamo il rosario spesso i nostri occhi si riempivano di lacrime sia per la situazione, sia per tutte quelle vittime che si trovavano sole negli ultimi istanti della loro vita, magari attaccati ad un respiratore che anche Amerigo aveva contribuito a costruire. Per tutti quei familiari che non avevano potuto rivolgere un saluto ai propri cari.

Ad una settimana di distanza arriva una nuova chiamata: mi viene proposto di lavorare come operatore sociosanitario. Da quel momento avevo ben in mente che avremmo dovuto fare dei sacrifici perché, pur vivendo sotto lo stesso tetto, le circostanze ci portavano a mantenere le distanze, ma ancora una volta la cosa che ci ha unito tantissimo è stata la preghiera. Come dipendente sanitaria sono stata sottoposta al tampone. La paura di ammalarsi c’era, ma quello che preoccupava di più era che se io fossi risultata positiva, avrei rischiato di infettare anche Amerigo. Quindi notti insonni ma ancora la preghiera è venuta in nostro aiuto per rasserenare i nostri cuori. Il mio tampone è risultato negativo: mi sono sentita veramente abbracciata dall’amore di DIO.

Abbiamo riscoperto anche l’arte della scrittura perché non c’era giorno che non ci scrivessimo un biglietto anche solo per dirci quanto ci amavamo, e questo ci riempiva il cuore di un amore immenso.  Nel nostro piccolo abbiamo riflettuto su quanto anche un GRAZIE, un COME STAI, a volte può fare la differenza. Questa esperienza ci ha confermato sempre di più, o forse ci ha dato la consapevolezza, che noi tutti siamo il volto di DIO, perché uno sguardo, un grazie, un gesto gentile ti fa capire quanto noi siamo un suo mezzo per arrivare agli ultimi.

Dobbiamo sempre ricordarci che non siamo mai soli ma abbiamo sempre Lui che ci accompagna in questa vita terrena.

GRAZIE AMERIGO E SARA

RIGENERATI DALL’AMORE DEL SIGNORE
Maria Grazia e Federico, nella preghiera in coppia svolgono una missione di intercessione per tutti coloro che stanno soffrendo per il Coronavirus

“Stiamo vivendo questo periodo di restrizione a causa del covid-19 come un momento di “pausa forzata dalla vita normale”, una pausa che ha portato una nuova “luce” nella nostra casa, nel rispetto per chi è stato male e ha perso  i suoi cari.  Ci siamo sentiti rigenerati dall’Amore del Signore, ci siamo sentiti come Nicodemo nel Vangelo di Giovanni (Gv 3,1-8) che desidera incontrare Gesù di notte, perchè nella notte vuole trovare la luce della verità.

Gli impegni della quotidianità spesso ci assorbono quasi tutto il tempo, corriamo il rischio di perderci e non trovare più quella luce che genera vita. Con l’inizio della quaresima avevamo le settimane piene d’impegni in parrocchia: tutto annullato, la nostra vita si è fermata! Non si sarebbe potuto fare  più nulla di quanto programmato. Nonostante le difficoltà del momento, ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto: “che bello, siamo a casa insieme, finalmente!”. A causa del lavoro infatti, Federico rientra sempre stanco e tardi. Ci siamo sentiti per qualche giorno smarriti, un po’ soli.

Non avendo bambini, non avevamo la preoccupazione della loro gestione e dei compiti da fare; abbiamo capito però che dovevamo prenderci cura l’uno dell’altra, ancora più di prima, per generare sempre più vita! Un giorno ci arriva la proposta da parte dei “nostri amici fedeli” Rita e Michele: all’unanimità abbiamo deciso che, per la Quaresima, ci saremo trovati ogni giorno dopo cena a “pregare virtualmente”, con la lettura a turno del Vangelo del giorno e la registrazione inviata su whatsapp, la riflessione di p. Roberto Atzeni, la preghiera contro la pandemia. Questo incontro quotidiano di gruppo con il Signore, ci ha aiutato come sposi a scoprire la bellezza della preghiera di coppia, mai finora sperimentata in maniera così profonda e assidua.  

Abbiamo anche organizzato gli incontri di preghiera via Skype ed è stato bellissimo ritrovarsi…dopo 3 ore non volevamo lasciarci più! Da soli poi abbiamo iniziato a recitare la Coroncina della Divina Misericordia; il nostro desiderio era pregare per tutte quelle persone che stavano morendo a causa del covid-19 e non avevano ricevuto la benedizione di un sacerdote. La nostra preghiera voleva essere per loro una carezza, un atto di carità spirituale per chiedere su queste anime la misericordia di Dio. Vedere i camion dell’esercito trasportare le salme, è stato molto doloroso e pregare ha significato per noi  accompagnarli.


Abbiamo vissuto il Triduo Pasquale molto intensamente. Stare a casa ci ha dato la possibilità di entrare in contatto con noi stessi, di fare una verifica sui nostri limiti e sulle nostre debolezze, di prendere coscienza della nostra situazione spirituale e presentarci a Gesù bisognosi della sua grazia santificante.

Abbiamo partecipato alle celebrazioni in tv e attraverso Facebook e, per quanto possibile, abbiamo fatto il nostro atto penitenziale di fronte al crocifisso. Abbiamo rivisto il film sulla passione di Cristo. Ci siamo commossi di fronte al dolore atroce di Gesù, ma anche di Maria. Io non mi ero mai soffermata su Maria durante la Quaresima, il mio pensiero è sempre stato solo su Gesù che ha subito le torture più crudeli per amore nostro. Ho capito che il Signore ci stava aiutando a “trovarci” nella preghiera.

Questa Pasqua la ricorderemo non soltanto perchè siamo rimasti in casa, senza le celebrazioni liturgiche, ma anche perchè è stata la Pasqua più bella vissuta come sposi; abbiamo sentito la presenza del Signore nella nostra casa, nella preghiera abbiamo visto realizzata la nostra missione; la preghiera ha generato vita nelle nostre vite”.

Maria Grazia e Federico

IL TRIDUO IN QUARANTENA: GESTI DI FEDE
Rita e Michele raccontano come hanno vissuto il Triduo Pasquale

“Da quando è iniziata la quarantena, abbiamo fatto esperienza di una preghiera in famiglia che non avevamo mai vissuto prima. Abbiamo imparato a riempire il vuoto delle celebrazioni con una condivisione in famiglia, e con alcuni amici


Vogliamo, in particolare, condividere la nostra esperienza della Settimana Santa.


Domenica delle Palme, come ogni domenica, abbiamo partecipato alla S. Messa in diretta Facebook della Comunità. C’è Padre Roberto che celebra e una frase ci resta più impressa delle altre: “In ginocchio di fronte all’Amore concreto”. Decidiamo che sarà quello lo slogan della nostra settimana! Concretizzare il nostro amore, sull’esempio di Gesù. Il Signore, in questo tempo così particolare, ci chiede di concretizzarlo in famiglia.  E così ci prepariamo ogni giorno ascoltando la riflessione sul Vangelo proposta dalla Comunità. Anche nostra figlia Grazia, di quasi 5 anni, è coinvolta.  


Arriva così il Giovedì Santo. Grazia impasta e dà forma al pane. E intanto ci raccontiamo come sarà stata quell’ultima cena e i sentimenti che avranno vissuto. Diamo un nome a questa giornata: è la giornata del servizio. Sì, perché parte fondamentale di quell’ultima cena è la lavanda dei piedi. Capiamo che anche noi siamo chiamati ad essere servi gli uni verso gli altri e decidiamo di lavarci i piedi a vicenda: vedere con quale cura Grazia lava i piedi a noi e al suo fratellino, è una cosa unica!


Arriva venerdì. Oggi è il giorno della croce.
Grazia prepara la sua Via Crucis con cartoncini e colori. Una lunga catena di crocette, ciascuna con la rappresentazione delle tappe della Passione.  La sera seguiamo la Via Crucis in televisione.


Arriva il sabato, ed è il giorno dell’attesa. Preghiamo per questa situazione che vede coinvolto il mondo intero.
Pasqua arriva! Ci vestiamo a festa e a mezzogiorno usciamo. Dietro casa c’è un argine coperto di fiori gialli. Saliamo sull’argine per ascoltare il suono delle campane della nostra chiesa e delle chiese dei paesi vicini.
E quella musica ci riempie il cuore e la preghiera nasce spontanea: “grazie Signore per la possibilità che ci dai di passare questo tempo insieme. Grazie per il dono della famiglia, degli amici. Grazie per la possibilità di condividere, per sentire la vicinanza pur nella distanza. Per la voglia di ritrovarsi. Ti preghiamo per coloro che invece stanno vivendo questo tempo in solitudine, nella malattia e a chi lavora in prima linea. Infine ti preghiamo per tutti noi, per tutto il mondo.. Custodiscici nel tuo amore.


Rita e Michele con Grazia e Daniele

QUARANTENA, UN TEMPO PROVVIDENZIALE PER CONDIVIDERE IN FAMIGLIA
Aminely, Marco e Diego condividono come stanno vivendo la quaresima in quarantena come tempo di Provvidenza

“Siamo in casa da febbraio. Nelle prime giornate si stava addirittura bene, avevamo tutti bisogno di qualche giorno di riposo. Poi però i giorni sono diventati settimane e le cose sono diventte più difficili. Allora abbiamo deciso di cambiare il modo in cui affrontavamo la situazione. Abbiamo iniziato ad alzarci presto per la celebrazione della messa e altre preghiere della giornata in televisione e in fine pregavamo il rosario la sera insieme.

Così le nostre giornate sono cambiate e anche il modo in cui affrontavamo tutta la nuova situazione. Abbiamo iniziato a vedere come il tempo che Dio ci stava donando diventava provvidenza e opportunità per condividere momenti preziosi in famiglia, visto che nella solita quotidianità non è semplice.
Durante la quaresima e la settimana santa abbiamo fatto un po’ di catechesi con Diego per spiegare a lui i vari momenti liturgici che stavamo vivendo, sia tramite piccoli video della pagina della Comunità per bambini con il “Vangelo per i piccoli”, sia con altre idee trovate nella rete.


Ringraziamo di cuore alla Comunità perchè con i video delle messe, i momenti di preghiera e di adorazione eucaristica, e il commento al Vangelo di tutti giorni siamo riusciti a vivere nella comunione e nella preghiera tutto questo tempo di quarantena. Veramente abbiamo sentito la vicinanza e la fratellanza di tutti voi e di tutti quelli che fanno parte del gruppo coppie e della PCMZ (Piccola Comunità Missionaria Zonale) grazie alle iniziative di trovarsi online con le diverse piattaforme. Ci siamo sempre sentiti (e ci sentiamo) accompagnati. Grazie a tutti!”

Marco, Aminely e Diego

Articoli correlati

Apertura dell’anno pastorale

Scopri il calendario degli appuntamenti del nuovo anno pastorale per vivere la spiritualità e l’impegno missionario Nella Comunità Missionaria di Villaregia abbiamo inaugurato il nuovo

Leggi Tutto »

Condividi questo contenuto!

Facebook
WhatsApp
LinkedIn

Contatti

Comunità Missionaria di Villaregia

Fraz. Villaregia, 16 – 45014 Porto Viro (Ro)

Tel: 0426/325032 – e-mail: info.vi@villaregia.org