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Spiritualità

“Sogniamo la missione”: una famiglia si racconta

Maria Grazia e Agostino Chiapperin hanno celebrato la loro incorporazione definitiva alla Comunità Missionaria di Villaregia.

Come è nata la vostra storia di coppia?

Ci siamo conosciuti nel 1976 in ospedale, dove io lavoravo e Maria Grazia era ricoverata. Non era di certo l’ambiente adatto per cominciare una relazione ma subito dopo le sue dimissioni dall’ospedale ho cercato di rivederla.

La differenza di età – 9 anni e mezzo – sembrava essere un problema ma una passeggiata è stata l’occasione per raccontarle chi ero e che cosa desideravo dalla vita: ero cristiano e praticante, amavo la famiglia, volevo dei figli, avrei avuto il massimo rispetto per lei, non solo per la sua età ma anche perché credevo fermamente nel matrimonio. Fortunatamente, i miei piani per la coppia combaciavano con i suoi.

Quali erano i piani che stavate costruendo?

Tanti erano i sogni che facevamo insieme e uno di questi era che un giorno saremmo partiti per l’Africa per aiutare le persone più povere e in difficoltà e in modo particolare i bambini.

Tutto questo ha fatto crescere in noi la voglia di vivere insieme: infatti, dopo solo un anno di fidanzamento, ho chiesto ai genitori di Maria Grazia che ci dessero il benestare per il matrimonio ed è così che il 7 ottobre 1978 ci siamo sposati.

L’amore fra di noi cresceva, così come il desiderio di fare famiglia. Nei primi mesi del 1980, Maria Grazia è rimasta incinta ma le cose non sono andate bene. La gravidanza del nostro Giovanni termina al 4° mese di gravidanza. Quello per noi è stato un momento durissimo ma ciò che ci ha aiutato a non cadere nella disperazione è stato il conoscere un Padre francescano eremita, P. Natale che ben presto è diventato per noi una guida spirituale.

Dopo alcuni anni, io e Maria Grazia, abbiamo deciso di cercare un secondo figlio ed è così che nel 1985 scopriamo di essere in dolce attesa. Questa gravidanza però è la fotocopia della precedente e presto ci lascia anche Alberto. A quel punto, sembrava che anche la nostra relazione dovesse finire ma abbiamo chiesto aiuto a Dio perché tenesse unite le nostre vite.

È così che Dio ha risvegliato in noi la forza dell’amore, la riscoperta della preghiera e la voglia di vivere in pienezza. Tutto ciò ci ha fatto andare avanti e nel novembre 1987, dopo una gravidanza non fertile, è venuta al mondo Anna Chiara. Il nostro cuore stava scoppiando di gioia! A distanza di 7 anni è arrivata anche Marta, prematura ma con una voglia di vivere che ha stupito anche i medici e finalmente a casa eravamo in quattro.

Come avete conosciuto la Comunità Missionaria di Villaregia?

Con il passare degli anni, la nostra guida spirituale ci aveva suggerito di vivere un’esperienza all’interno di qualche comunità visto lo spirito che si respirava all’interno della nostra famiglia. È così che abbiamo conosciuto la comunità di papa Giovanni e quella di Nomadelfia ma sentivamo che non era il nostro posto.

Un giorno però, nella parrocchia dove abitavamo, in occasione della settimana missionaria, abbiamo avuto la gioia di conoscere la C.M.V.! L’arrivo di quei 3 missionari ci aveva colpito moltissimo per la loro accoglienza, la gioia di incontrare le persone e di considerarle tutte allo stesso livello, dal più grande al più piccolo.

Quell’incontro aveva toccato così tanto il nostro cuore da portarci a frequentare la comunità prima saltuariamente, poi mensilmente fino a sentirci così a casa da visitarla ogni settimana.

E il sogno di vivere una esperienza missionaria?

Abbiamo avuto l’opportunità di viaggiare per conoscere diverse missioni.  Le varie esperienze fatte sia all’interno della comunità qui in Italia così come all’estero, per esempio in Brasile o in Perù, ci hanno aiutato a crescere nella fede e nella voglia di continuare ad essere sempre più parte integrante della comunità.

L’esperienza più incisiva è stata a Texcoco in Messico, in primis perché ci siamo sentiti accolti fin dal nostro arrivo e non ospiti di passaggio e in secondo luogo l’amore percepito ed il coinvolgimento in tutte le attività. Grazie a tutto ciò abbiamo capito ciò che volevamo per il nostro futuro: non una comunità ma una famiglia, proprio come all’inizio del nostro cammino.

Il giorno del nostro ritorno, abbiamo presentato la domanda per i voti definitivi che abbiamo poi fatto il 2 giugno 2024.

Felici della nostra scelta, vogliamo ringraziare Dio e ognuno per tutto l’amore, l’affetto, la preghiera che ci sono stati donati.

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