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Testimonianza della famiglia Sandano

Lauro e Giuseppina Sandano, sposati da 44 anni e volontari della Comunità Missionaria di Villaregia ci raccontano l’esperienza di volontariato missionario che hanno vissuto nel Mozambico febbraio scorso

Come è nato in voi il desiderio di vivere esperienza fuori dall’Italia?

Abbiamo conosciuto la Comunità Missionaria di Villaregia nel suo nascere, nel 1982. Da subito siamo stati affascinati dal carisma della comunità, di come nonostante tante difficoltà quando si andava là, si respirava un’aria di serenità, e sempre si tornava a casa ricaricati. Circa una ventina di anni fa, abbiamo iniziato a frequentare in modo particolare il GIMVI (Gruppo di Impegno Missionario) coppie, facendo parte dell’equipe Cana e anche del gruppo della Via Crucis. Tutto questo ha maturato in noi il desiderio di sentirci più famiglia e così abbiamo scelto di diventare volontari. Il cammino che stavamo facendo, ci ha aiutati a scoprire la bellezza del donare, tempo e forze, per i più poveri. Tanto che è nata in noi la voglia di fare un’esperienza più profonda di incontro con i poveri. Da qui la decisione di partire.

Come mai il Mozambico?

Non desideravamo una missione in particolare, ci bastava andare e così abbiamo chiesto a Dio di condurci. Attraverso una serie di fatti, ecco che è uscito il Mozambico. Il Signore ci voleva là. Un momento indimenticabile è stato il mandato che abbiamo ricevuto dal vescovo durante la veglia missionaria. Il sentirci inviati dalla chiesa è stata un’emozione grandissima, e anche un’investitura di responsabilità. Veramente la parola di Gesù si faceva vera…“ANDATE E ANNUNCIATE A TUTTO IL MONDO IL MIO VANGELO”.  In noi, dopo queste parole, cresceva sempre più la certezza di partire.

Dove specificamente siete stati?

Siamo stati alla periferia di Maputo, ospitati dalla Comunità Missionaria di Villaregia, che è là ormai da 11 anni. Subito ci siamo sentiti come a casa, anche perché abbiamo rincontrato volti amici, missionari che avevano camminato con noi a Villaregia. E adesso eravamo ancora là per un altro pezzo di vita insieme. Di loro ci ha colpito molto il loro donare la vita. Dal mattino alle 5 alla sera alle 10 è tutta una corsa, scandita anche da momenti di preghiera. Incontri, celebrazioni, spostamenti nelle 10 cappelle della parrocchia che è di circa 25 km di raggio, su strade impossibili sabbiose e con temperature elevate. Di come gestiscono i vari centri dove i bambini vanno per le ripetizioni, e dove viene anche dato un pasto. In questi centri si svolgono anche dei corsi di cucito, di alfabetizzazione.  C’è anche un ambulatorio per i più poveri.  Sui loro volti non manca mai il sorriso, sono sempre pronti ad accogliere chi viene in comunità, e fra questi molte persone povere, ad offrire un bicchiere di acqua. È ammirabile il loro impegno, sono veramente gli EROI PER DIO.

C’è qualche esperienza che vi ha colpito di più?  Cosa avete esperimentato?

Con i missionari abbiamo condiviso tante esperienze molto forti. Quando tocchi con mano la povertà vera, provi una sensazione di impotenza, di tristezza che ti paralizza. Come possiamo dimenticare l’immondezzaio, tutte quelle persone che per vivere scavano e vivono nella spazzatura? O di quelle case fatte di lamiere, o di paglia senza elettricità; case dove i bambini nascono e crescono, sperdute in posti così lontani che ti vien da dire… ma qua il mondo finisce, e dove l’unico mezzo di trasporto sono le gambe. Eppure in questi luoghi abbiamo respirato serenità, speranza e desiderio di andare avanti.

E dal punto di vista della fede?

Con i fratelli mozambicani abbiamo vissuto delle Eucarestie indimenticabili, fatte di canti allegri e vivaci, di preghiera vera, di un rapporto con Dio profondo. Sconvolgente vedere che in mezzo a tanta povertà, si fa la colletta per pagare la benzina alla macchina che quando non si celebra la messa, ma la liturgia della parola, passa a prendere l’Eucarestia nella cappella più vicina e la porta. E come dimenticare il canto di quei ragazzi nel carcere minore, dove insieme abbiamo celebrato l’Eucarestia?  La loro preghiera a Dio, ti sconvolge e tu non puoi trattenere le lacrime.

Sentiamo di dire grazie per tutto quello che abbiamo vissuto, per i volti e le storie incontrate, per ogni persona che immancabilmente ci ha donato qualcosa, grazie per le gioie condivise, per i canti festosi e che ti riempiono il cuore, grazie per le lacrime versate e per la sofferenza condivisa. Tutto passa nella mente come un film che si avvolge. Sicuramente niente e nessuno potrà mai cancellare questo vissuto. Resterà un tesoro prezioso nella nostra vita e soprattutto come coppia, è stato bello viverlo insieme e aver condiviso i sentimenti.

Come avete vissuto l’incontro con la diversità?

Ogni incontro, ogni parola, ogni emozione è diventata ricchezza per la nostra vita. L’incontro con la diversità, non è stata sempre facile, a volte è stato faticoso, ma incontrare l’altro significa incontrare tutto, non solo la parte bella, ma ogni cosa che porta dentro.

Volete aggiungere qualcos’altro?

Questo popolo nella sua povertà ci ha insegnato tanto…ci ha dato esempio di come non perdere mai la speranza, ci ha stupito il loro rapporto profondo con Dio, e come da questo rapporto, nonostante tutto, nasce la loro felicità. Grazie Mozambico, grazie Africa Grazie per i tuoi grandi alberi, che abbiamo capito a cosa servono, (scuola, incontri, messe) grazie per le tue strade disastrate e sabbiose, grazie per il calore trovato, grazie per i tuoi canti, per i tuoi colori. Ti salutiamo, Mozambico fatto di spensieratezza e di povertà, di terra rossa e di polvere, di tramonti indimenticabili, di villaggi poveri, ma ricchi di serenità, di persone semplici che donano la loro vita per rendere più dignitosa quella degli altri, gli eroi per Dio. Non ti dimenticheremo, sarai per sempre nel nostro cuore. Non noi abbiamo dato, ma tu ci hai donato. Grazie Signore per tutto questo.

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Contatti

Comunità Missionaria di Villaregia

Fraz. Villaregia, 16 – 45014 Porto Viro (Ro)

Tel: 0426/325032 – e-mail: info.vi@villaregia.org