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Un popolo accogliente, gioioso, assetato di Dio

Dopo 7 anni trascorsi nella Comunità di Pordenone, Osvalda è tornata a Yopougon, in Costa d’Avorio, dove era già stata dal 2003 al 2015. Ecco il suo racconto

In questi primi mesi a Yopougon sto facendo l’esperienza del ritorno a casa. È stato bello sperimentare di nuovo l’accoglienza della gente, ricevere l’affetto di tante persone conosciute e vedere la fedeltà dell’impegno di tanti laici che negli anni non è venuta meno. Ritrovare le caratteristiche del popolo ivoriano che è accogliente, gioioso, assetato di Dio. Un popolo capace di pregare con molta naturalezza e semplicità, esprimendo nelle celebrazioni la fede semplice dei figli amati che si affidano totalmente a Dio Padre, nonostante la povertà e le ingiustizie che devono affrontare.

È stato bello rivedere i giovani che ho accompagnato negli anni trascorsi qui e vedere che stanno costruendo il loro futuro, con tante sfide da affrontare: alcuni hanno messo su famiglia, altri hanno trovato un lavoro, dopo essersi impegnati tanto nello studio.

Ma ho rivisto anche altro: persone che hanno sempre sofferto nella loro vita e fatto tantissimi sacrifici, che non sono stati risparmiati dalla durezza della vita. Penso a Sabine e a Jean, persone molto povere, con una fede e una fiducia incrollabile; ringraziano Dio perché sono ancora in vita e possono andare avanti comunque, nonostante le grandi difficoltà.

Qualche giorno fa, insieme ad un’altra missionaria, e a Jacques, che lavora con noi nei progetti di sviluppo, siamo andati a visitare una giovane donna, madre di 4 figli, che da qualche anno è entrata nel programma di microcredito per attività generatrici di reddito. Sophie ha iniziato come parrucchiera e venditrice di abiti tradizionali. Fuori dalla sua casa ha un banchetto di legno dove appoggia i pagnes (il tessuto tipico ivoriano) e il materiale per le acconciature. Ha lavorato e ha cercato di risparmiare per poter avanzare nel suo lavoro. Purtroppo, a un certo punto la suocera si è ammalata gravemente e tutti i risparmi li ha usati per prendersi cura di lei. Da donna coraggiosa qual è, non si è arresa, è andata avanti e ha continuato a mettere da parte i suoi risparmi. Ora ha potuto acquistare un piccolo magazzino in muratura. Non faceva che ringraziare per averle dato questa possibilità. Mi ha colpito la sua gioia, il suo desiderio di crescita, la sua forza e la sua resilienza. I poveri ci insegnano a non mollare, a rimanere in piedi, ci insegnano a vivere, a sperare e ad attendere fiduciosi.

Mi auguro che ciascuno possa riconoscere la presenza del Signore nell’oggi e accoglierLo nel suo cuore e nella sua vita.

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