Due storie di speranza dal Burkina Faso, due esempi straordinari di come la solidarietà
riesca a far fiorire nuovamente la vita di chi è considerato invisibile
Emmanuel ha 3 anni e viene da una famiglia come tante a Ouagadougou, genitori e 3 fratelli, una baracca di mattoni e fango, pochi soldi per vivere. Victorine è la madre di una famiglia di rifugiati, arrivata a Ouagadougou per scappare dai terroristi del nord del Paese; sono ospiti di parenti, ma il cibo è poco per tutti e i letti non bastano.
Quelle di Emmanuel e Victorine sono due storie tra le tante di cui è testimone P. Domenico De Martino, in Burkina Faso dal 2018, responsabile dei progetti sociali della Comunità a Ouagadougou.
Sono storie di marginalità e privazioni, a cui insieme al Comitato Giustizia e Pace della parrocchia cerchiamo di dare risposta.
Qui sono tanti i bambini non registrati, con conseguenze importanti per la loro vita: non possono iscriversi a scuola o accedere alle cure mediche, insomma, sono invisibili per lo Stato.
Spiega p. Domenico di ritorno dalla cerimonia di consegna degli estratti di nascita a 46 bambini che si è tenuta a dicembre nella parrocchia Santa Monica.
È grazie al progetto “Andiamo tutti a scuola” che è emerso questo bisogno al quale stiamo rispondendo, non senza fatica, registrando sempre più bambini all’anagrafe. Il progetto, attivo dal 2019, prevede degli aiuti (un pasto al giorno e il pagamento di parte della retta scolastica) per i bambini più poveri della missione. E proprio nella fase di iscrizione a scuola ci accorgiamo che molti di loro non hanno l’estratto di nascita. Il dialogo con i genitori, spesso anch’essi non registrati, e con gli uffici pubblici è cruciale per ottenere la registrazione ma è una grande emozione per tutti la cerimonia di consegna perché stiamo dando loro non solo un pezzo di carta, bensì l’opportunità di un futuro migliore.
Victorine è di etnia Peul ed è una dei 300 sfollati interni del nord, censiti dal Comitato Giustizia e Pace. A loro viene assicurato un sostegno alimentare, assistenza sanitaria e istruzione per i bambini. Dopo una fase di ascolto dei bisogni, gli adulti vengono inseriti in percorsi di formazione per iniziare un’attività con il microcredito.
Insieme ad altre 80 donne, Victorine ha imparato a fare il sapone (prodotto nel terreno della Comunità che ospita i progetti sociali) tra poco inizierà l’attività di vendita con cui potrà contribuire al sostegno e all’autonomia della sua famiglia.
L’avvio dei corsi di formazione è possibile grazie alla generosità di tanti che ci dimostrano amicizia dall’Italia. Un parroco ci ha devoluto il ricavato delle donazioni per il suo anniversario di sacerdozio e così queste donne possono imparare un mestiere per mettersi alle spalle le violenze dei terroristi.
Le storie di Emmanuel e Victorine sono 2 esempi di come la fraternità trasforma storie di marginalità in narrazioni di resilienza e rinascita.