La Giornata mondiale della gioventù, che si è svolta in Portogallo dal 1 al 6 agosto, ha visto la partecipazione di circa 1,5 milioni di giovani, uniti dalla fede e testimoni del Vangelo
Un’esperienza multiculturale, intensa e accattivante, che ha creato le premesse per una valida fratellanza e testimonianza nel segno del Vangelo nella società contemporanea.
Hanno partecipato 180 Diocesi. Tra queste, anche un gruppo di giovani, composto da 10 ragazze, della Comunità di Quartu Sant’Elena, accompagnati da padre Stefano Crosara. Le giovani hanno portato in dono gioia e vitalità, un modo autentico e partecipativo di vivere la fede.
Ecco alcune impressioni delle giovani sarde:
“È stata un ondata di gioia e di pace che viene da Dio e dalla fede”
“Si è creato una fratellanza che viene dai figli dello stesso Credo”.
“La GMG – ha affermato monsignor Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della CEI – non finisce a Lisbona: è necessario andare nel mondo, tornare nelle strade, continuare a lavorare e studiare con la certezza di un Amore che ci ha chiamato e consegnato il mandato di dire a tutti di essere amati. La Chiesa – continua mons. Baturi – deve andare, inquieta ma certa, verso Dio e verso gli uomini; la Chiesa ha bisogno di un nuovo annuncio che non può non camminare con i piedi e con il cuore di questi giovani”.
Il prossimo evento della Giornata Mondiale della Gioventù verrà organizzato nel 2027 a in Corea del Sud.
di Maurizio Orrù