Emily, missionaria da poco in Perù, ci racconta l’emozione per l’arrivo a Lima del container partito dall’Italia
Da quando ho conosciuto la Comunità, tante volte ho partecipato allo smistamento e al carico sui container di materiali e indumenti che, grazie a Comivis, 2 volte all’anno partono dall’Italia per raggiungere le missioni in Africa e America Latina.
Prima a Quartu Sant’Elena, avevo solo 14 anni e con i miei amici salivo sul pullman il sabato pomeriggio per raggiungere la sede della Comunità a Pitz’e serra, mentre altri ragazzi scendevano alle fermate della spiaggia.
Poi da missionaria, nella casa madre di Villaregia e in quella di Nola ho visto partire tanti container, insieme a tanti giovani e gruppi scout che con entusiasmo partecipavano alle operazioni di carico.
Ma qui a Lima ho vissuto un’emozione grande: è stata la prima volta che l’ho visto arrivare, in momento in cui tra l’altro l’emergenza della pandemia fa bussare alla nostra porta tanta gente che chiede aiuto.
Che bello avere qualcosa da poter condividere!
Con altri missionari abbiamo scaricato e sistemato il materiale.
Guardando le casse di alimenti, immagino la felicità della signora Maria del comedor di Melgar e di Teresita della “olla común” di Mujeres Unidas. Mentre sistemo le medicine penso a Laura che assiste suo padre, alle mani di Lourdes e di Yolanda che le distribuiranno nella farmacia con il timore del contagio, ma con il coraggio dell’amore.
Vedo i sacchi di indumenti e il mio pensiero corre ai bambini che ho visto giocare sulla terra nel campetto di Torres de Melgar o nel Pampon de San Juan. Penso alla gente che ho conosciuto in questo primo mese di missione in Perù.
Dopo aver finito di sistemare il materiale, ho scritto un messaggio a Laura, una missionaria peruviana che assiste suo padre ammalato. Ecco la sua risposta:
Che bello! Oggi sono andata al centro medico per prendere le medicine che servono a mio padre, alcune non c’erano e mi hanno detto che sarebbero arrivate con il container e ho pensato: “chissà quando arriverà?”. Ringrazio Dio per questa bella provvidenza!
Questo container è una fonte di gioia per noi ma è soprattutto vita e speranza per le persone che ci circondano e alle quali arriverà la carezza di una mano amica, che dall’Italia ha pensato a loro.
Tra le tante cose utili, è arrivata anche una carezza della provvidenza per noi missionari italiani: una valigia di caffè!
Nel cartello con un grande cuore riconosco con gioia le firme degli amici: p. José Mariano, p. Roberto, Paolo, Mauro, Luigina, perfino dei miei fratelli migranti Suleman e Maboud! Ce ne sono alcune che non riconosco, probabilmente sono quelle di alcuni ragazzi del gruppo giovani di Chioggia.
Grazie di cuore a tutti quelli che impiegano tempo e forze per preparare queste cose per i poveri. Noi missionari siamo ponte tra voi e loro, siamo il tramite, il resto lo costruisce la fratellanza umana.
Emily